Tanto nord al Governo, ma poche risorse per i Comuni della Lombardia

Cari Circoli,
tutti conosciamo “in presa diretta” quali siano le gravi difficoltà finanziarie in cui si dibattono i nostri Comuni. A pensarci bene è un assurdo: mai era stata così forte una rappresentanza politica come quella leghista, che ama definire se stessa come “baluardo” degli interessi del nord, mai la truppa di Ministri, Viceministri e Sottosegretari provenienti dai nostri territori era stata così numerosa, eppure mai come oggi le casse dei nostri municipi erano state così vuote né mai erano state tanto misere le risorse date alla Lombardia. Così le Amministrazioni comunali si trovano a fare i conti con un impressionante numero di promesse rimangiate. La realtà è diversa da quella che PdL e Lega cercano di dipingere, e certo a tutti verrà in mente la bufala dell’Ici: il Governo Prodi l’aveva già tolta per il 40% di famiglie con reddito basso ma Berlusconi aveva poi (potenza delle campagne elettorali) deciso di levarla indiscriminatamente promettendo di restituire ai Comuni il denaro che sarebbe mancato all’appello. Promessa dimenticata evidentemente, al punto che le Amministrazioni comunali (tutte, a destra come a sinistra) sono ancora in attesa di rivedere molti dei fondi che un tempo entravano con l’Ici. Quindi i cittadini della nostra Regione hanno versato senza che sia poi ritornato alle comunità locali quanto dovuto.
Non è tutto. Con l’ultima legge Finanziaria il Governo ha disatteso il pronunciamento del Parlamento di un anno fa, con cui l’assemblea aveva in modo pressoché unanime votato un ordine del giorno del Pd per l’allentamento del patto di stabilità per i Comuni, vincoli che sono stati invece confermati in pieno dal Governo con il risultato che le Amministrazioni non possono ora investire in quelle opere pubbliche non solo utili ma necessarie davanti a una crisi che non accenna a diminuire e a un mondo del lavoro che di ben altri sostegni avrebbe bisogno. Se a ciò si aggiungono il taglio pesante del fondo ordinario, il blocco di ogni forma di autonomia impositiva, il taglio delle risorse per scuola, politiche sociali, sicurezza e ambiente, tutti comprendiamo la gravità di una situazione in cui il federalismo fiscale è ancora un mantra utile per la propaganda ma dall’applicazione incerta e futuribile.
Proprio perché siamo convinti del fatto che i Comuni rappresentino l’asse portante del sistema istituzionale, proprio perché sappiamo che fin dalle prime elezioni amministrative repubblicane del 1946 l’impianto delle nostre Amministrazioni locali rappresenta un ganglio vitale della vita collettiva del nostro Paese, proprio perché siamo convinti che dai luoghi più vicini ai cittadini possano partire le iniziative più efficaci contro la crisi e a favore di modernizzazione e coesione sociale, abbiamo deciso di presentare una proposta di legge di iniziativa popolare per chiedere l’attuazione concreta del federalismo fiscale, per accrescere tanto l’autonomia finanziaria degli Enti Locali quanto la responsabilità degli Amministratori, per modificare obiettivi e regole del patto di stabilità a favore degli investimenti premiando i Comuni virtuosi, per restituire alle Amministrazioni integralmente, rivalutato, il valore dell’Ici sulla prima casa, per dare sostegno ai piccoli Comuni, per reintegrare in pieno il fondo per le politiche sociali.
Siamo consapevoli che tutto questo non è né sarà semplice, ma sentiamo il dovere di esserci con forza, di fare la nostra parte, di proporci come alternativa a cominciare dai fatti concreti e non solo dalle pur necessarie parole di protesta. Ancora una volta vi chiediamo di essere in mezzo alle persone per far conoscere quello che vogliamo e che stiamo facendo, ancora una volta grazie per tutto quello che saprete fare.
Con amicizia

Maurizio Martina
Segretario regionale Partito Democratico lombardo
e Roberto Rampi
Responsabile Organizzazione PD Lombardo

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