"Non basta più dire basta! Non ne possiamo più! Bisogna reagire"

Non basta più dire: “basta! Siamo stufi! Non ne possiamo più! È ora di dare un taglio netto! Bisogna reagire!”.
Sì, non basta più dire: basta! Ormai lo si ripete fino alla noia, e lo si ripete tra l’indifferenza generale. E il potere se la ride. Sa che il popolino non dà retta ai profeti e ai giusti.
Il popolino è una massa di rimbambiti al servizio di... banditi che si rinnovano il vestito a seconda delle occasioni più propizie e di cerimonie anche religiose.
E questi banditi onorati dal popolino te li vedi divertirsi in parlamento, dietro l’apparenza di una dialettica che fa parte del gioco perverso di chi se ne frega del bene comune. La dialettica, per coprire meglio il culo sporco di questi svergognati, si riduce a rissa o litigio che non va oltre il tempo stabilito dall’opportunismo che chiamano maturità democratica.
Mi sto chiedendo: questi nostri parlamentari, di destra e di sinistra, hanno almeno un po’ di tempo per pensare al bene comune del Paese? Come fanno se il tempo se lo passano nelle feste da bar dei circoli di partito ad ubriacarsi o in tv a dire cazzate o a lanciarsi accuse dietro cui c’è solo qualche rivincita per una sconfitta subìta o per aumentare il consenso sempre in bilico per il malumore di un popolo che si barcamena tra l’ignoranza e la cecità?
E tutto ciò voi chiamate Politica?
Parlano di riforme, e le riforme non vengono mai. Solo qualche briciola che cade subito per terra, e che i cani raccolgono, sfamandosi per quell’attimo di godimento che è a loro concesso.
Parlano di riforme istituzionali, e la parola istituzionale esce da una bocca piena di odio razzista o di livore verso la giustizia, schiacciata a tal punto da diventare lo zimbello anche dei nostri ragazzi.
Questi politici, che non sanno che cos’è il bene comune, stanno portando il Paese verso la vera anarchia, la cui essenza è la perdita di ogni senso democratico. E poi chiamano anarchici coloro che, ribellandosi ad un potere corrotto e corruttore, vorrebbero ripristinare la vera Democrazia che consiste nel dare al Paese una forte coscienza civica.
Ed ecco la domanda: oggi è possibile dare credito a partiti come la Destra berlusconiana o la Lega di Bossi e company, che hanno della Democrazia un concetto distorto per non dire perverso?
Uno si compera la villa al mare o in montagna, l’altro in centro Roma, un altro la ferrari o si prende cento escort, e poi li vedi in tv o in parlamento a parlare agli operai o a discutere delle fasce più deboli da sostenere. C’è gente che fatica a sopravvivere, ci sono operai disperati per la precarietà del lavoro o perché disoccupati, c’è chi non ha una adeguata assistenza sanitaria, ed eccoli questi bastardi che fanno le ferie quando vogliono: se lo possono permettere con il super-stipendio statale che hanno, a spese nostre.
Litigano, si spartiscono il potere, fanno finta di volerci bene, se la spassano, hanno un grosso conto in banca, e vengono a parlarci di riforme. Mettiti il federalismo nel culo, bastardo!
Lasciano morire di crepacuore gli operai o di malattie contratte sul lavoro, e loro, questi figli di puttana, tutti i giorni riempiono pagine e pagine di gossip, catturando la curiosità morbosa di milioni di coglioni italiani, mentre la Democrazia è fatta a pezzi, e muore la speranza di un futuro diverso per i nostri ragazzi.
Berlusconi, Bossi e company, siete già maledetti dalla vostra malvagità e dalla vostra demenza, e siate maledetti, figli di un’orgia demoniaca.
Fate schifo, letteralmente schifo, come anche coloro che vi sostengono, ciechi e ottusi che prendono per prato verde una distesa di sabbia infuocata dal sole della imminente vendetta umana.
Quando penso al genio dell’Italia e lo paragono ai pezzi di merda che hanno preso in mano la cultura, la politica, l’arte e la religione dei nostri tempi, non mi resta che tirar fuori le armi migliori e scaricarle con tutta la forza possibile sulla classe dirigente che non merita più alcuna compassione.
Sì, non basta dire: “BASTA!”. Ci vuole una rivoluzione che scuota le coscienze e sotterri per sempre questi bastardi figli di una corruzione e di una demenza politica che si sta ormai attirando l’ira anche della natura.
Rivoluzione alla Che Guevara! Rivoluzione in nome di quel Cristo che già una volta si è scagliato contro i mercanti del tempio, e che ora è pronto a distruggere il parlamento italiano e… quel vaticano che lo sostiene. Lì pronto, ma aspetta che si muova almeno una foglia.

don Giorgio De Capitani
da donGiorgio.it

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