Lavoro: i precari possono essere licenziati a "voce", solamente con un cenno del capo

Con un emendamento del senatore Pdl Castro torna nel ddl Lavoro la possibilità di ''licenziamento senza la forma scritta'' per i contratto a tempo determinato. Aumenta a 90 giorni i tempi per l'impugnazione. Idv: "Si torna allo schiavismo"

Roma, 17 maggio 2010 - Nel testo del Ddl Lavoro torna la possibilità di ''licenziamento senza la forma scritta'' per i lavoratori con contratto a tempo determinato, ma ci sarà più tempo per impugnare un licenziamento. Due emendamenti del relatore alla commissione Lavoro del Senato, Maurizio Castro, intervengono sull’articolo 32 al ddl lavoro che riguarda i contratti a termine.
La proposta di modifica 32.12 precisa i termini in caso di licenziamento non in forma scritta, una casistica che Castro definisce “residuale, che può avvenire ad esempio nella piccola bottega. In questo caso abbiamo voluto dare un mese di tempo in piu’ al lavoratore per impugnare il licenziamento”. Cioè dai 60 giorni si passa a 90.
Nell’altro emendamento si allungano i tempi per il ricorso: dopo i 60 giorni dal licenziamento ‘in forma scritta’ ci sono nove mesi (270 giorni) e non più sei per depositare il ricorso in Tribunale, pena l’inefficacia dell’impugnazione, “ferma restando la possibilità - si legge ancora dell’emendamento 32.8 - di produrre nuovi documenti formatasi dopo il deposito del ricorso”.
Sono sette complessivamente gli emendamenti dei relatori. Due li ha presentati Filippo Saltamartini (relatore in affari costituzionali) e sono relativi all’articolo 20 quello che riguarda sull’amianto sui navigli di stato, gli altri cinque sono di Maurizio Castro relatore alla Lavoro. Da domani le commissioni iniziano a votarli e dalla prossima settimana il testo va in aula.
“Si torna all’epoca degli schiavi. Basterà un cenno per licenziare un precario”. E’ quanto afferma in una nota il responsabile welfare e lavoro, Maurizio Zipponi, commentando un emendamento del relatore al ddl lavoro in commissione Lavoro a Palazzo Madama, Maurizio Castro.
“Il ministro della disoccupazione- aggiunge Zipponi- ogni giorno colpisce chi è più debole. Non sappiamo se questa ipotesi passerà. Ma basta per destare grande preoccupazione in tutte le fasce piu’ deboli e mostra la grave piega che sta prendendo questo governo che continua a togliere ai poveri per dare ai ricchi. Come al solito colpiscono chi non ha la possibilita’ di reagire. E’ un calcolo miope perchè il governo alimentera’ quella che sara’ una giusta protesta sociale”.
“L’Italia dei Valori ha gia’ scelto da che parte stare- conclude- e non permetterà questo sfregio dei diritti dei lavoratori. Difenderà senza se e senza ma i piu’ deboli a costo di fare le barricate dentro e fuori il Parlamento”.

Commenti

  1. Che cosa ci si poteva aspettare dal governo di un imprenditore? Che tirasse dalla parte degli imprenditori e così è stato. Abbiamo un robin hood alla rovescia che prende ai poveri per dare ai ricchi. Stavamo peggio lo abbiamo votato per stare meglio e qui giacciamo con debiti e senza lavoro. Ringraziamo di questo tutti quelli che lo hanno votato. Quando capiranno e apriranno gli occhi?

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  2. I regali all'imprenditoria schiavista e sfruttatrice dati da un governo di corroti, incapaci,ladri ecc... La prossima cosa sarà? Il lavoro a cottimo? Con riustati impossibili da raggiungere così si alvora gratis? Rivoluzione!!!

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  3. probabilmente se a questi parlamentari inviassimo i soldi a casa, tanto sono pagati per stare li 9 ore a settimana, almeno rimarrebbe un po di dignità in più in questo paese che la maggioranza stà distruggendo.
    le varie noemi che diventano assessori della pdl o i compagni della cricca sicuramente non posso venire licenziati con un cenno del capo, anzi ad un cenno del capo sono già pronti a prostrarsi.

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  4. A QUNDO IL BATTITORE DI TAMBURO PER SCANDIRE IL RITMO DI LAVORO ?

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  5. Credo che il PD debba alzare la voce e farsi portavoce del sentire della gente. Le MODIFICHE A FAVORE DELLA DESTRA avvengono sempre in SORDINA quando gli italiani vengono distratti da altre notizie piu' pubblicizzate. Ora con i morti in Afganistan, la presa in giro del 5% del taglio degli stipendi dei parlamentari ecc.
    Volete un consiglio ?
    Aiutate i lavoratori che non sanno dove sbattere la testa e poi dite alla gente che volete dimezzare gli stipendi dei parlamentari togliendo loro anche gran parte dei privilegi e vedrete che il consenso incomincia a spostarsi dalla vostra parte.
    UN CITTADINO DI QUESTO PAESE

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