Bossi jr: "Ai Mondiali non tiferò per l'Italia"

Il figlio del leader della Lega, appena eletto consigliere regionale in Lombardia, non sosterrà gli azzurri nella difesa del titolo in Sudafrica: "Il tricolore, per me identifica un sentimento di cinquant'anni fa". Replica Gigi Riva: "Se non sta bene qui può anche andarsene, nessuno ne farà una malattia"

ROMA - Il rito collettivo, come avviene ogni quattro anni quando ci sono i Mondiali (facciamo due, mettiamoci anche gli Europei), sta per compiersi. Bandiera italiana alla finestra pronta per essere agitata, tutti che si fermano per tifare azzurro. Tutti? Non proprio. C'è infatti chi se ne fregherà altamente del destino della Nazionale campione del mondo in Sudafrica. Uno di questi è Renzo Bossi, il figlio del leader della Lega Umberto, che alle ultime regionali ha preso 13 mila preferenze nella provincia di Brescia, diventando il più giovane consigliere regionale eletto in Lombardia. Bossi jr, in una intervista a Vanity Fair, parla senza mezzi termini: "No, non tifo Italia. E poi bisogna intendersi su che cosa significa essere italiano. Il tricolore, per me identifica un sentimento di cinquant'anni fa". Quanto all'Italia meridionale, non la conosce per niente non essendo "mai sceso a Sud di Roma".
RIVA POLEMICO - Non si è fatta attendere la risposta di una gloria della Nazionale azzurra come Gigi Riva, attualmente team manager azzurro: "Se non sta bene può anche andarsene dall'Italia, nessuno ne farà una malattia... E' un'affermazione stupida e grave, se inizia così in politica non va molto lontano. Forse ha voluto farsi conoscere dicendo qualcosa di clamoroso, di esaltante. Ma l'Italia viene prima di lui e resterà anche dopo di lui. La Nazionale è sempre adoperata fuori luogo". Per l'ex Rombo di tuono la maglia azzurra "è l'unica cosa che ancora unisce. La politica ha toccato il fondo. Nel 2006 la vittoria mondiale e il calcio hanno salvato il Paese. Hanno dato un'immagine positiva in tutto il mondo, cosa che la politica non ha dato".
VELTRONI: "FRASI ASSURDE" - Duro anche Walter Veltroni: "Si fa sempre il tifo per la nazionale e il proprio paese. E' assurdo che una persona eletta pronunci queste frasi. Purtroppo non c'è da meravigliarsi visto che viene dall'esponente di un partito che continua ad insultare l'unità italiana e la sua bandiera".
RIVERA: "E CHI SE NE ACCORGERA'?" - "Renzo Bossi non tiferà per gli azzurri al Mondiali? Non vedo dove sia il problema, anche perché nessuno se ne accorgerà". Gianni Rivera commenta così le dichiarazioni di Renzo Bossi.
Per l'ex 'Golden Boy' del calcio italiano non bisognerebbe dare risalto ad un certo tipo di esternazioni. "E' un fatto che potrebbe passare inosservato. Anche io da parlamentare europeo ho parlato molte volte, ma non tutto quello che dicevo veniva riportato. Sono cose personali, il problema è che gli si va dietro".
CELLINO: "SE FOSSI IL PADRE..."- Il presidente del Cagliari Massimo Cellino liquida con una battuta l'uscita di Bossi jr sulla nazionale italiana. "Non tiferà l'Italia ai prossimi Mondiali? Per dichiarazioni così, se fossi il padre, incomincerei a preoccuparmi, Stimo Umberto, per me è un grande valore per l'Italia. Ma queste dichiarazioni del figlio... Lo dico da padre. Anch'io - confessa - sono rimasto un po' sorpreso e imbarazzato quando ho visto mio figlio all'Isola dei famosi. Ma almeno Ercole è un po' più giovane".
D'ONOFRIO: "SI MERITA UNA PERNACCHIA" - Francesco D'Onofrio, dirigente dell'Udc, risponde con Totò: "Sono rammaricato che la trota dichiari di non essere mai stata a sud di Roma: gli manca la consapevolezza essenziale del verso che il grande Totò faceva in simili casi: una lunghissima pernacchia. Questa è la risposta a tutti coloro che non tiferanno per l'Italia".

Commenti

  1. Tutto sommato a me cosa tifa il figlio di Bossi non interessa proprio niente. Mi dispiace che uno cosi' giocane e che non ha dato prova di essere un bravo studente sieda nel consiglio della Regione. Eviterei quindi di fargli pubblicita' gratuita anche se vorremmo fosse negativa.
    Sono anni che facciamo pubblicita' al nostro amato primo ministro credendo di screditarlo. Franco

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